Paolo Bartolini, analista biografico a orientamento filosofico (socio SABOF), coltiva da anni una libera ricerca all’incrocio tra filosofia e psicologie del profondo. L’interesse per una “liberazione integrale” della persona e delle comunità l’ha condotto, ben oltre l’attività professionale di ogni giorno nell’area della cura esistenziale, a frequentare i territori liminali della spiritualità laica e della critica al tecno-capitalismo. Dal 2017, e per quattro anni, ha affiancato alle sue pubblicazioni presso note case editrici italiane (Mimesis, Mursia, Jaca Book) alcuni volumi intensamente auto-biografici usciti per SGEdizioni. Qui vengono offerti – insieme e a un prezzo agevolato (€22 incluse le spese di spedizione, con posta raccomandata tracciabile) – i tre ancora reperibili sul mercato. Un’occasione per chi vuole conoscere questo tragitto di conoscenza che, ai margini dei principali saperi accademici, arrischia le proprie esplorazioni seguendo un’idea di fondo: non esiste la possibilità di vivere bene senza intraprendere un graduale e profondo processo di trasformazione, individuale e sociale.
Oltre riformismo e rivoluzionarismo, per un superamento degli odierni rapporti di forza e per una maturazione psicospirituale all’altezza della transizione epocale che ci aspetta (dalla modernità e dalla globalizzazione neoliberista, all’unitas multiplex di una civiltà planetaria plurale, consapevole dell’era complessa in cui viviamo).
I testi riuniti sono: Voce propria. Quasi un alfabeto filosofico (2020), Sconfinamenti. Pensiero, poesia, risorse (2021), La grande confusione. New Age, olismo terapeutico, attenzione critica (2021, con Tommaso Moglianesi per le Edizioni Crac).
Un filo rosso tiene insieme questi lavori, nati mentre l’autore si divideva tra le pratiche dell’analisi filosofica, della formazione al counseling e della scrittura.
La costante di questo percorso intellettuale è tutta nel tentativo di ripensare legami e relazioni (tra gli umani e con gli ecosistemi) in direzione di una rivalutazione del sacro, inteso come campo del possibile, indagato senza rinunciare alla filosofia e alla sua tradizione di ricerca aperta e non dogmatica. Modi del sentire, del comprendere e dell’agire che risultano incompatibili con i riti del potere, con le gerarchie perenni, con lo sguardo economicista di un’umanità dominata dalla razionalità astratta, calcolante e industriale del sistema. Come non vivere a nostra insaputa? Come abitare la complessità nel “tra” dell’incontro fra culture, soggetti e visioni del mondo?
Questi libri, ognuno dalla sua angolazione, provano a rispondere invitando comunque chi legge a stare con le sue domande esistenziali, per imparare – come suggeriva Jean Paul Sartre – a fare qualcosa di ciò che gli altri hanno fatto di noi. Qui, sul versante propriamente etico-politico, convergono tutte le piste battute da Bartolini nel corso degli anni.